sabato 23 giugno 2012

importante convegno a Roma sulla fusione fredda



Convegno

VERSO UNA RIVOLUZIONE ENERGETICA
NON INQUINANTE

Lunedì 2 Luglio 2012 dalle ore 9.00 alle ore 14.00
Sala della Mercede - Camera dei Deputati
Via della Mercede 55, Roma

Per poter procedere all'accredito, visto il numero ristretto di posti disponibili nella Sala, è necessario inviare un'email, entro il 27 Giugno, indirizzandola alla Segreteria, all'indirizzo: scilipoti_d@camera.it, oppure chiamare il numero 06/6760 8028- 4225.

Programma

Ore 09.00 Registrazione dei partecipanti al Convegno

Ore 09.30 Apre i lavori l’On. Domenico Scilipoti

Ore 09.40 Elisabetta Zamparutti, Deputato della XVI Legislatura, Partito Democratico, esponente dei Radicali Italiani, “Commenti alla risposta all’interrogazione parlamentare 4- 14595”

Ore 10.00 Giulietto Chiesa, Ex Parlamentare europeo, Presidente di Alternativa, “Politica e ricerca scientifica”

Ore 10.20 Domenico Scilipoti, Deputato della XVI legislatura, Componente VIII Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici, Capo Gruppo Popolo e Territorio, ”L’importanza della Fusione Fredda nelle politiche energetiche del Terzo Millennio”

Ore 10.50 Francesco Celani, Primo Ricercatore dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Frascati e Vicepresidente della Società Internazionale di Scienze Nucleari della Materia Condensata ISCMNS,
“I progressi sperimentali delle reazioni nucleari a bassa energia”.

Ore 11.30 Yogendra Srivastava, Ordinario di Fisica dell’Università di Perugia, “Fondamenti teorici delle reazioni nucleari a bassa energia”

Ore 12.10 Michelangelo Speri, Ingegnere, “Omero Speri: un precursore degli studi sulla Fusione Fredda”
Ore 12.20 Roberto Germano, Fisico della materia, fondatore ed amministratore di PROMETE Srl - CNR Spin off Company, “LENR: Moderna storia d’inquisizione e d’Alchimia

Ore 13.00 Apertura dibattito e domande dalla platea

Ore 13.40 Chiusura dei lavori: On. Domenico Scilipoti

Moderatore: Giorgio Vassallo – Università degli Studi di Palermo – Dipartimento di Ingegneria Chimica Gestionale Informatica e Meccanica

venerdì 8 giugno 2012

un pieno d'aria

Visto che la benzina non accenna a diminuire,si affaccia sul mercato un mezzo che non mangia petrolio,ma solo aria.  vedi anche il video

L’auto ad aria compressa in vendita nel 2013


Al momento della sua presentazione sembrava uno di quei prodotti fantascientifici che non vedono mai l’uscita nelle concessionarie. Ma invece l’indiana Tata si è impegnata davvero tanto per produrla, ed alla fine ci è riuscita.
auto ad aria compressa vendita
Si chiamerà AirPod, sarà commercializzata dalla Motor Development International (MDI), e si tratta della prima automobile ad aria compressa ad entrare sul mercato. Si tratta di un modello che più ecologico non si può, tanto che il motore elettrico ce l’ha soltanto per le emergenze.
Ma come funziona? Si tratta di una citycar (ma in futuro arriveranno anche una berlina, una mini-car che possono guidare anche i minorenni, il veicolo commerciale, il trattore e persino l’autobus), omologata come quadriciclo leggero, che come “carburante” ha della normalissima aria. Vien da sé che non ha emissioni, mentre i per il pieno sono ridicoli. L’AirPod è dotato anche di un motore elettrico di emergenza, ricaricabile come le auto elettriche moderne, che si attiva nel caso in cui finisse la ricarica di aria.
airpodSPECIFICHE TECNICHE – In realtà nell’auto non c’è un motore ma un dispositivo che comprime l’aria e genera energia con cui fa muovere l’auto. Secondo Cyril Negre, responsabile tecnico dell’auto ad aria della Mdi, questo dispositivo in teoria potrebbe persino generare elettricità per le abitazioni. Tornando all’AirPod, il “motore” ha 7 Kw ed una coppia piatta di 45 Nm e raggiunge gli 80 km/h, mentre l’AirOne, che sarebbe la versione più grande dell’auto ad aria compressa, ha un motore da 15 Kw e raggiunge i 100 km/h. Infine c’è l’auto vera e propria, che non è un quadriclo ma una vettura normale, che raggiunge i 130 km/h. L’autonomia va dai 220 km del modello più piccolo ai 1.500 del più grande.
Per fare il “pieno” bastano appena 2 minuti, e lo si può fare semplicemente attaccando la presa elettrica all’impianto domestico. Il costo stimato in bolletta è di poco più di un euro a pieno, mentre se lo si fa dal benzinaio il costo è di 2 euro. La data in cui l’AirPod sbarcherà sul mercato è stimabile intorno a metà 2013 e le prime concessionarie che vedranno quest’auto saranno in Lussemburgo, anche se in Italia saranno acquistabili via internet dal sito dell’azienda www.mdi.lu al costo di 7000 euro per l’AirPod e poi via via a salire per gli altri modelli.
Fonte

mercoledì 6 giugno 2012

terremoti strani in emilia












L'ultimo sisma di questa mattina alle ore 6,08 ,ha rafforzato in me la convinzione che su questo fenomeno non c'è niente di naturale.L'uomo è la causa di questi disastri.Questa mattina mi è arrivata un'email sottoriportata da far girare ulteriormente.Grazie

Terremoto Emilia ROMAGNA- Quello che i MEDIA non dicono sulle possibili cause dello sciame sismico. Avete mai sentito parlare di fracking?

(Info che si sta diffondendo in queste ore su Face book. Per dovere di cronaca e a puro titolo informativo viene riportata di seguito. Ognuno poi é libero di pensare e di credere ciò che vuole. Da parte nostra ci siamo limitati solo diffondere la notizia, come già altri portali di libera informazione hanno fatto.  ) 
"Cari amici dopo le prime scosse del 20 maggio avevo deciso di tacere su quelle che sono le molto probabili cause o concause dello sciame sismico avvenuto in Emilia, dopo le scosse di oggi molto forti non posso tacere sulle notizie concrete che tutti i mass media giornali e tv tacciono, parlando di tutto e del contrario di tutto senza minimamente toccare la vera questione, addirittura se qualche geologo inavvertitamente sta andando sul discorso gli viene improvvisamente tolta la parola in diretta.
Si tratta del fenomeno sempre più diffuso in pianura padana da almeno 2/3 anni, il fenomeno fracking che consiste, fondamentalmente, in perforazioni idrauliche le quali una volta arrivate in profondità piegano e corrono parallelamente al terreno; nei buchi creati, viene pompato ad alta pressione un po di tutto, a seconda della ricetta del perforatore, che, essendo segreto commerciale, non si può sapere. Si parla di svariate centinaia di perforazioni per verificare e a volte poi estrarre il gas dalla pianura padana, oltre al fatto che ci sono gia stati casi di subsidenza indotta.
Nessuno sa che il nostro amato governo ha dato in mano ai texani di Dallas la concessione di questa tecnica performativa che tra l'altro è vietata in tanti paesi europei proprio per gli effetti collaterali, ad es. in Inghilterra la stanno togliendo perché ha fatto più danni che benefici. Nel caso i texani trovassero delle risorse estrattive al nostro governo andrà il 7% degli introiti, peccato che ai nostri politici sia sfuggito un particolare e cioè che la Pianura Padana sia strapiena di gente, case, capannoni, chiese, paesi e che se l'americano texano toglie il gas che per millenni si è sedimentato nel nostro sottosuolo per sostenere come un cuscinetto la nostra Pianura Padana, se lo toglierà tutto collasserà, è una cosa che capiscono in modo elementare anche i miei figli. Ci sono già nei paesi colpiti segni evidenti di collassamento del terreno, come ad es. quando una torta fuori dal forno collassa e si stacca dalle pareti, ecco la stessa cosa.
Ecco perché non vogliono che si sappia questa verità perché già alla gente il governo non sta simpatico, figuriamoci se si dovesse prendere carico anche di questo errore astronomico cosa succederebbe? Minimo non verrebbero più pagate le tasse e gli americani estrattori verrebbero presi a calci nel sedere..
Perciò la tecnica sarà sempre la stessa, ovvero parlare degli sfollati, intervistare geologi per non dire la verità, parlare di calcioli e altri scandali per tentare di distrarci, come dire a Monti e compagnia proprio non ci voleva questa gatta da pelare.. Insomma la solita accozzaglia di gente che omette la verità come sistema, dimenticando che l'omissione ha lo stesso peso della menzogna, e vorrei ricordare loro che tutti questi furbetti o furboni un giorno dovranno spiegare bene alla Vita il loro operato ed il loro schieramento..
A riprova di ciò un lettore su internet fa sapere che in uno dei maggiori comuni colpiti oggi c'era affisso il seguente bando di gara:
Procedura aperta per lì affidamento della concessione di costruzione e gestione rete di teleriscaldamento e indagine geologica esplorativa inerente un pozzo geotermico comprensive dei lavori strutturalmente e direttamente collegati.
E vogliamo ancora credere alle montagne di cavolate che ci raccontano nel mentre ci devastano pure il territorio? Vedi anche  qui     e qui

martedì 5 giugno 2012

il 6 giugno venere si incontra col sole

Il 6 giugno Il pianeta Venere si interporrà fra la Terra e il Sole.Quindi dalla nostra appostazione vedremo alle ore 5,30 del mattino(verso la fine del transito), il disco di fuoco oscurarsi in parte.Spettacolo da non perdere per chi è mattiniero.


Venere davanti al Sole, appuntamento all’alba del 6 giugno

 Venere


Non è di certo un evento frequente quello che tutti gli astronomi e i tantissimi appassionati di astronomia si stanno preparando a osservare in questi giorni e che vede Venere frapporsi nella visuale tra la Terra e il Sole. L’ultima volta che un fatto simile è accaduto è stato infatti nel 2004, quindi 8 anni fa, mentre per osservare il prossimo passaggio sarà necessario attendere fino al 2117, ovvero tra 105 anni esatti.
L’appuntamento è per il 6 giugno, sebbene il transito di Venere non sarà di facile osservazione per chi sta in Europa. Tuttavia, secondo gli esperti sarà possibile apprezzare la parte finale del passaggio in tutta la sua spettacolarità, cosa che richiederà una “levataccia” alle 5.30 del mattino. Venere inizierà così il suo percorso con il Sole sullo sfondo verso la mezzanotte, per completare il transito alle 6.35. Dalle nostre latitudini sarà possibile osservare l’ultima parte dell’evento, quindi non più di un’oretta al massimo.
Fonte

lunedì 4 giugno 2012

nel terremoto dell'Emilia c'è la mano dell'uomo




Possibile che sia sempre un caso?
Il 17 febbraio 2012, i Ministri dell’Ambiente e dei Beni Culturali Corrado Clini e Lorenzo Ornaghi hanno decretato la compatibilità ambientale e la conseguente autorizzazione di opere di indagine geologica (cioè trivellazioni con uso di cariche esplosive e pompaggio di acqua ad alta pressione), allo scopo di verificare la realizzabilità di un gigantesco deposito di gas metano, nel sottosuolo dei comuni di San Felice sul Panaro, Finale Emilia, Camposanto, Medolla, Mirandola e Crevalcore, all’interno di una altrettanto gigantesca cavità naturale situata a quasi tre chilometri di profondità ed in grado di servire allo stoccaggio di 3,2miliardi di metri cubi di gas metano (equivalente al volume di un’enorme sfera dal diametro di quasi 2km).
Una vera e propria bomba piazzata sotto i comuni emiliani in una zona ad elevato rischio sismico. Questo accadeva tra le proteste dei Verdi di Angelo Bonelli, insieme ad altri partiti, associazioni e comitati cittadini che da anni si oppongono agli studi di fattibilità già promossi sin dal 2005 dai governi Berlusconi e Prodi. Un parere negativo l’aveva anche espresso la Regione Emilia proprio per ragioni di sicurezza da rischio sismico. Clini e Ornaghi hanno però ritenuto ininfluente il parere dei cittadini e considerato ammissibile la trivellazione di pozzi con uso di cariche esplosive, immissione di acqua per fratturazione e pompaggio di gas nel sottosuolo.
Avrete già notato che i comuni oggetto delle opere di trivellazione sono esattamente quelli più colpiti dagli episodi di sciame sismico dei giorni scorsi e quelli ancor più tragici e distruttivi di questa settimana.
A seguito delle prime scosse significative il Governo ha comprensibilmente dato segni di imbarazzo. Il Ministro Clini ha subito parlato di “ulteriori necessari accertamenti“, ricordando a tutti che i Ministeri hanno concesso solo una “valutazione favorevole alla esplorazione” (che si fa trivellando n.d.r.). Poi arriva la società autorizzata alla realizzazione dell’opera, la Erg Rivara Storage srl, società angloitaliana riconducibile, tra gli altri, al patron della Sampdoria Garrone, che nega di aver «realizzato nell’area di Rivara nessuno studio o perforazione, tanto meno con l’iniezione di gas». La Erg si riferisce al cosiddetto “fracking“.

Fonte